Se il fuoco ci desidera by Alessandro Carlini

Se il fuoco ci desidera by Alessandro Carlini

autore:Alessandro Carlini [Carlini, Alessandro]
La lingua: ita
Format: epub
editore: DEAGOSTINI LIBRI
pubblicato: 2024-02-09T12:00:00+00:00


12

Il ritorno

Ha dormito ininterrottamente tutta la notte e il giorno seguente a casa della sua compagna di scuola, grazie alle due donne che si sono mostrate oltremodo premurose, come se fosse uno dei loro. Quando torna a casa a Udine non deve nemmeno sforzarsi di raccontare l’avventura nei particolari a sua madre Ines e a Paola, perché quegli stivali logorati parlano per lui. Non può più indossarli, sono inservibili. Decidono comunque di tenerli, sia perché di quei tempi non si butta via niente, sia perché quell’esperienza va ricordata.

Cercano quanto possono di sdrammatizzare e anzi di rinfrancare Renato che comunque si è salvato la vita sfuggendo alla pallottola promessa dagli sloveni. Lui però è deluso e amareggiato: «Erano solo impegnati a far delle chiacchiere e a parlare di politica», sbotta mentre discute con Paola di quei giorni passati con il battaglione Rosselli e poi di quella brevissima esperienza insieme alla pattuglia garibaldina. Ha notato la disorganizzazione, la scarsità di tutto, dell’iniziativa ancora prima che delle armi. Renato sceglierà un’altra via, ne è certo.

La vita del battaglione Rosselli in ogni caso, dopo l’uscita del sottotenente e quella degli altri ufficiali alpini suoi amici, dura ancora poco. Prima fanno un tentativo di fusione con i reparti garibaldini della zona, poi in novembre un rastrellamento dei tedeschi metterà fine al primo gruppo partigiano degli azionisti nato in Friuli.

Renato sente inesorabile lo scorrere del tempo. Bisogna far presto per creare qualcosa, per mostrare che anche gli italiani dopo l’8 settembre sono disposti a rialzarsi in piedi e a combattere. Può contare su alcune persone fidate, come sua sorella Paola e l’amico Giuseppe, Beppe come lo chiamano tutti, che in pratica si trasferisce a casa dei Del Din. L’appartamento della famiglia di Renato è anche una “base” sicura per organizzare l’attività clandestina. Al piano di sotto infatti si trova lo studio di un dentista che ha dovuto prendere in cura anche ufficiali tedeschi e membri del personale civile germanico: c’è sempre un viavai di gente in uniforme e in abiti borghesi, di età diverse. Presi come sono dal desiderio di non soffrire più per una carie o un dente dolorante, difficilmente finirebbero a sospettare di chi incontrano all’ingresso.

La brutta esperienza di Renato fra i monti viene così descritta in poche righe da Beppe, che tiene conto della loro attività resistenziale, con la nota del 15 ottobre 1943: «A Udine rivedo Renato che è stato in Val Resia. L’azione non è stata svolta per mancanza di esplosivo». Le armi e le munizioni restano uno dei problemi più impellenti, ma bisogna, logicamente, anche trovare gli uomini disposti a usarle.

Renato e Beppe si concentrano più sulla bicicletta che sulle scarpinate per percorrere in lungo e in largo la provincia di Udine. Si dà da fare anche Paola, che come portaordini e staffetta li aiuta trasportando e recuperando armi anche lei muovendosi in bicicletta. Beppe scrive: «Si gira con Renato per diversi paesi per poter prendere collegamento con altri gruppi. A Tarcento, Tricesimo, Buja, Tavagnacco, Povoletto, troviamo elementi disposti ad entrare nel nostro movimento».



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.